Auto-tune, il salvagente di molti nuovi cantanti
Collaboro con la splendida rivista di collezionismo musicale di Fernando Fratarcangeli dal primo mitico numero, nato dalle ceneri di Raro!
Ogni mese da 110 mesi ricevo nella posta il suo editoriale e, con sistematico ritardo (chissà cosa pensa di me Alessandro Tinari che si occupa dell’impaginazione), invio il mio commento con la speranza di tirar fuori qualcosa di umoristico.
Questa è la vignetta che illustra l’editoriale di aprile 2023.
… e così è che nessuno è più stonato! Lo abbiamo constatato al recente “Festival di Sanremo” dove gran parte dei partecipanti giovani lo ha usato (e non lo ha neanche nascosto!). Poi magari qualcos’altro non funziona e così si distruggono i palcoscenici. Ma cos’è l’auto-tune? Per chi non lo sapesse è un software proprietario, creato dalla Antares Audio Technologies nel 1997 per manipolazioni audio. In pratica permette di correggere l’intonazione o mascherare piccoli errori o imperfezioni della voce. In altri casi viene anche usato per creare particolari effetti di distorsione. I primi auto-tune vennero usati nella musica rap nei primi anni 2000 e in particolare dal rapper T-Pain. A seguirlo un altro rap, Lil Wayne (“Lollipop” e “Got Money”) e Snoop Dogg (“Sensual Seduction”). Il caso più popolare invece fu per i Black Eved Peas nel loro album “The E.N.D.” del quale due singoli, “Boom Boom Pow” (11 milioni di copie vendute) e “Gotta Feeling” (15 milioni) che risultano tra i più venduti del mondo. Anche nel pop l’auto-tune risulta molto usato. Il primo, ma per creare solo l’effetto di distorsione l’ha usato Cher nel brano “Believe” nel 1998. Hanno dichiarato l’uso anche i cantanti country Faith Hill e Tim McGraw. A dire di no, tra gli altri, sono stati Whitney Houston, Mariah Carey e Loretta Lynn. Da noi, il boom di questo uso si è verificato, sembra, all’ultimo Sanremo. Certamente non per i cantanti della vecchia guardia, ad esempio non è interessato al trio Morandi-Ranieri-Al Bano. Ora con l’avvio dell’estate tanti concerti sono annunciati (vedi “Segnali di note” pagina 33), da Bob Dylan ai Deep Purple, e tanti artisti di casa nostra… per i cantanti giovani, l’uso dell’auto-tune li salverà da eventuali brutte figure. A questo punto non pensate che possiamo essere bravi cantanti anche tutti noi?
[Fernando Fratarcangeli, editoriale Raropiù 110, aprile 2023]
Raropiù 110 | Mensile di cultura musicale collezionismo e cinema
7 aprile 2023
Editore: Raropiù srl
Direttore responsabile: Fernando Fratarcangeli
Progetto grafico: Alessandro Tinari
Introduzione:
82 pp, spillato, colore, formato 21×29 cm
Prezzo: 7,90
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